SEI BRUTTA

Me lo sento dire di continuo, non so voi.

Girato in tutti i modi possibili: mi accusano di “scarsa avvenenza”, sostengono che io “crepi gli specchi”, ipotizzano che “nessun uomo ti guarderà mai”. Succede spesso.

Accade con matematica puntualità ogni volta che, dopo qualche scambio, il mio interlocutore nella discussione social di turno, rimane senza argomenti. Tipicamente, un maschio.

Non si fa una domanda su le sue affermazioni, risposte irrazionali, cadute abissali di passaggi di logica. Mi dice che faccio esteticamente cagare.

E sì: ogni tanto mi dice anche che sono cattiva. Brutta e cattiva.

Beh ragazzi, io sono realista e – si sa: la realtà è crudele.

All’inizio ridevo, poi la cosa ha iniziato a colpirmi nel profondo. Visceralmente.

Ho iniziato a domandarmi sempre più spesso cosa non funzionasse, cosa fosse andato storto, dove fosse l’errore irreparabile, lungo il corso della vita di questi individui;

cosa sia stato a causare il blocco di uomini, irsuti e vaccinati, adulti e consumati, nello spazio mentale di un bimbo confuso.

Leggo “Sei brutta e cattiva” in risposta a osservazioni puramente conseguenti alle loro parole e mi immagino un bambino grasso, peloso e pieno di rughe, che strepita sbavando davanti a uno schermo perché non ha avuto la soddisfazione che è convinto di meritare.

Come se capire una sega andasse premiato.

Come se io, in qualche modo, dovessi loro una qualche conferma. Pena: la repulsione.

Sei brutta.

Nel lattante, certe uscite non stupiscono: sono arrabbiature causate dalla mancanza di strumenti di comprensione, da paura, smarrimento per essere piccoli e confusi davanti a un mondo enorme che ancora non capiscono, come ancora non possono capire che, chi presta loro attenzione, non è una loro proprietà.

E quando mi sono chiesta quali fossero i motivi che le accendono negli adulti, la risposta che ho trovato non mi è piaciuta per niente: sono gli stessi.

Ma i bambini che urlano avranno tempo per imparare a gestire la propria frustrazione, la rabbia da difesa, il capriccio del desiderio passeggero;

i grandi che strepitano sono solo adulti seccati e mutilati nella loro parte migliore.

È un’epidemia che si diffonde alla velocità con cui le dita battono sulla tastiera: guardami, ascoltami, compiacimi.

No? Allora sei brutta.

Quella che nel bambino è una naturale e sgraziata rincorsa alla vita, nell’adulto è un mortificante epitaffio, riassunto di una tragica pagina di Storia, raccolta da un capitolo in continuo corso di scrittura su questa deprimente, distopica realtà.

Che brutto.

30 pensieri su “SEI BRUTTA

  1. Per quanto mi riguarda ho imparato a passare oltre. Ognuno ha sicuramente e giustamente il proprio punto di viste delle cose e delle persone, l’importante è che non voglia portare la sua visione a verità assoluta ma abbia la coerenza e umiltà di sapere che è solo un punto di vista insieme ad altri mille

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    1. Sono d’accordo solo in parte:

      quando le posizioni sono immotivatamente discriminatorie e apertamente razziste, quando si tratta di affermazioni potenzialmente pericolose o dannose, io dissento

      e in una o due battute, l’altro si accorge di avere torto, quindi sono brutta.

      Lo leggo spesso anche quando non viene detto a me direttamente 🙂

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    1. 😂😂😂😂 madonna!

      Mi viene da ridere a pensare all’anziano un po’ fuso che insomma: si prende per quel che vale, in termini di offesa

      invece mi deprime mortalmente leggere cose simili da gente che dovrebbe essere nel pieno possesso di sé…

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      1. Come sei gentile 😅

        però ho visto tanti attacchi sul personale sia da donne che da uomini, sia al sesso corrispondente che opposto

        è solo che tra tutti, il “sei brutta” l’ho letto in larga maggioranza da uomini

        e mi ha fatto specie perché è il più stupido di tutti 😅

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  2. Senta, già uno che si basa su una foto e non l’ha mai vista di persona, dimostra di non avere alcuna lungimiranza: inoltre, se anche la vedesse di persona, probabilmente non avrebbe il coraggio di guardarla negli occhi e terrebbe gli occhi bassi per tutto il tempo. Ah, i codardi virtuali … purtroppo, ne so qualcosa. Ed è una forma di “conoscenza” che non mi ha dato assolutamente niente, ne facevo volentieri a meno.

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    1. Sisi certo, questi dal vivo sono agnellini che si limitano a fantasticare di sgozzarti (suppongo) ma fanno finta di nulla

      è che mi fanno proprio specie: cioè l’uscita che ti fa fare la figura più imbarazzante possibile, vai a usare

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      1. Perché mi fa capire quanto certi adulti non lo siano affatto, tra le altre cose. Ma sopratutto perché vedere un lato così triviale dell’essere umano mi mette angoscia. È come se fosse un lato antipensiero che però si mescola con la parte che dovrebbe essere propria del pensiero. Sono stata un pochino caotica forse nell’esperimermi, ma è una strana sensazione. Come di disfatta

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        1. Si rassegni, siamo tutti fanciullini. Abbiamo paura al minimo dolorino, cerchiamo quella bella sensazione che ci dava il sorriso della mamma, ci piace che qualcuno ci ascolti e ci trovi gradevoli. Invece, càpita di rado, pazienza. Allora, si metta davanti allo specchio e si faccia i complimenti da sola. Funziona.

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          1. Deridere le persone sul loro aspetto fisico è incredibilmente grossolano. E’ una forma di “critica” del tutto superficiale, priva di spessore. Inoltre l’aspetto fisico è causa di moltissimi complessi, per un sacco di gente. Si ha gioco facile, insomma: un po’ come quei bambinetti che, come vedono una roba che striscia, ci si fiondano sopra col piede, una cosa che mi ha sempre fatto orrore e che la maggior parte delle volte le madri non notano nemmeno. invece, è una forma spropositata di violenza, pure gratuita. Mi sa che vi angoscia quello, la violenza gratuita e fine a se stessa.

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  3. Tranquilla, se anche di fronte avessero la più figa del reame di fronte ad una conversazione che li vedrebbe in difficoltà troverebbero altri argomenti di scherno(sei lesbica, sei ebrea, sei una comunista, e allora i marò…e allora il piddi, ecc ecc) perché il demente è limitato.
    E secondo me pure miope!😝

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  4. I peli del naso ad un bebè mi turbano tantissimo come è giusto che sia per questo post!
    A me verrebbe da rispondere cose tipo “Vabbè lo sapevo [anche se non è vero], ma pure tu sei un cesso, e mica per questo non ti ascolto.”

    Ho avuto la fortuna di averci poco poco a che fare con soggetti così, forse li ho inconsapevolmente evitati in anticipo, o forse non mi hanno vista abbastanza donna da poter immaginare che Brutta potesse offendermi.
    Non perché non sembri donna, ma perché a volte sono così tanto in outfit da zampognaro che potrebbe sembrare che non mi importi niente (invece mi importa ma per me è bello proprio così) e quindi il timore di essere brutta non sembra un punto debole da attaccare.
    Insomma, o sono ritardati e pensano davvero che Brutta sia un’offesa perché rivolta a loro lo sarebbe, o pensano che la ritardata sia tu (di default) e potresti essere ferita se definita brutta. In questo secondo caso so’ stronzi più che ritardati.

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    1. Beh, per averci a che fare spesso serve avere, tra le proprie dipendenze, la fissa per i bisticci online 😬

      È esattamente il loro pensare che dire “Sei brutta” abbia un senso.
      Mi lascia attonita quanto si possa essere idioti, con la scusa di avere uno schermo davanti…

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